Mare, mare ma sai che ognuno c’ha il suo mare dentro al cuore…
…è così per Luca Carboni ed è così forse per tutti. Il mare è un richiamo fortissimo. Lo era per Ulisse come per Cristoforo Colombo e lo è stato anche per me. Soprattutto il mare di Fano dove ho passato le mie estati di ragazzina e poi donna. Ebbene sì, il litorale marchigiano, il più vicino da Perugia è uno scalo obbligato per la movida romagnola. I ricordi scavano nel passato quando mio padre, appassionato di pesca d’altura, gettava le reti con gli amici. La mattina si toglievano le pannocchie e gli sgombri e poi si facevano grandi cene in giardino. Fano, per me, era sinonimo di vacanza e le Marche addirittura divennero il mio trampolino di lancio nello spettacolo quando vinsi il concorso di Miss Mondo Marche. Ma erano altri tempi, un altro secolo. Poi d’inverno c’era il Carnevale più dolce d’Italia con le cioccolate gettate dai carri allegorici. Fano si vive tutto l’anno anche se è in estate che dà il meglio di sè.
Le sue specialità gastronomiche spaziano dal brodetto alla Moretta che, per chi non lo sapesse, è il caffè dei pescatori, il più buono che si possa trovare in Italia, la cui ricetta è quasi un segreto di Stato ma che i fanesi ti fanno gustare con orgoglio e simpatia. C’è un festival che fino allo scorso anno non conoscevo e che mi è piaciuto moltissimo. Si tratta di BrodettoFest un evento dedicato alle eccellenze enogastronomiche locali, in particolare la filiera del pesce, ma anche presentazioni di libri, spettacoli, gite in barca e poi tanti show cooking con chef stellati e degustazioni. Arrivato alla sua 19ª edizione, BrodettoFest è uno degli eventi gastronomici italiani più interessanti. Qual è il segreto del successo della manifestazione? É un mix ben calibrato di accoglienza verso il visitatore/turista, unito alla conoscenza dei pescatori di Fano che sanno valorizzare i loro prodotti ittici ma soprattutto è la bontà di una ricetta esclusiva che fa del brodetto alla Fanese un piatto eccezionale. Attenzione, non una zuppetta qualunque ma un zuppa che sa di sapori antichi, nata a bordo dei pescherecci e realizzata con il pesce rovinato nelle reti che non era adatto alla vendita. Pesce povero che, sfilettato con olio extra vergine di oliva, cipolla, aceto e concentrato di pomodoro da origine ad uno dei piati più gustosi delle Marche.
Una ricetta che sarebbe finita nel libro delle tradizioni dimenticate, se non fosse stato per l’intuizione della Confesercenti di Pesaro e Urbino che pensarono di rilanciarla con Fuori Brodetto. Iniziativa collaterale volta a promuovere il piatto della tradizione grazie ad un circuito di ristoranti convenzionati e una sfida con tanto di giuria tecnica e popolare che dal 17 settembre al 18 ottobre ogni giorno della settimana propone il brodetto ad un prezzo speciale. Da questa edizione c’è una bella novità: Meet Moretta un progetto di valorizzazione del caffè tipico di Fano, appunto la Moretta, un caffè al vetro buonissimo, che si realizza con un terzo di sambuca, rum e brandy (saranno questi i liquori usati?…) e con l’aggiunta di una scorzetta di limone e un chicco di caffè. L’attività di promozione parte con le degustazioni del prodotto originale, la prima edizione di un concorso nazionale per barman professionisti volto alla creazione di Moretta Twist, ovvero una variante sul tema di quella classica fanese, infine le master class gratuite con le lezioni di approfondimento sulla miscelazione. Come avrete capito è un appuntamento da non mancare. Anzi, nel mio caso, è un appuntamento da bissare!