Piacere! Sono la bestia

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Maria Cristina Mancini

Maria Cristina Mancini

The way I see it, every life is a pile of good things and bad things.…hey.

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Non pietà, ma giustizia è dovuta all’animale

                                                                                                                                                                                                                                               Arthur Schopenhauer

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Sin dalla preistoria del nostro pianeta, le relazioni fra gli uomini e gli animali sono sempre state intense e pregnanti di significati, assumendo progressivamente le connotazioni di veri e propri fenomeni socio-antropologici.

Con l’avanzare del tempo si è passati dal mero sfruttamento del mondo animale a fini strumentali ed alimentari, ad un vero e proprio rapporto simpatetico che fonda le sue basi su sentimenti di affetto reciproco, umanizzando la bestia e trasformandola, a tutti gli effetti, in un amico.

Puoi conoscere il cuore di un uomo già dal modo in cui egli tratta gli animali E. Kant

 

york shire www.qui.pressLa nozione di animale domestico si è sviluppata gradualmente, acquisendo un profilo giuridico specifico: i nostri amici a quattro zampe hanno ottenuto dignità e diritti che ne tutelano la salute e l’esistenza, tramutandosi da oggetti in soggetti.

In ultimo si è assistito ad una profonda evoluzione del rapporto uomo-animale, che ha visto il passaggio dalla definizione concettuale di padronanza in cui l’uomo “possiede” e comanda, a quella di compagnia, una condizione in cui la parte umana si fa carico di tutta una serie di doveri e di atti di presa in cura altrimenti facoltativi e marginali.

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La fenomenologia dell’animale domestico ha subito una crescita esponenziale, assumendo una forte significato sociale laddove l’animale è divenuto parte integrante della nostra esistenza e, sempre più spesso, unico convivente in nuclei familiari composti da una sola persona.

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Anche a livello lessicale si è assistito ad una importante evoluzione, quale sintomo inequivocabile della modificazione della mentalità collettiva: nel linguaggio comune l’uso della parola “bestia”, nella sua accezione negativa e dispregiativa di “belva feroce”, è progressivamente abbandonato e rimpiazzato col più generico “animale”, un vocabolo questo che rinvia direttamente alla parola “anima”, ossia a quel principio vitale che informa e permea di sé tutti gli esseri viventi.

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